"Trascorsi quasi tre anni e come la proverbiale Fenice, il Premio Emilio Notte rinasce dalle ceneri lasciate da un subdolo ‘incendio’ globale, invisibile, silenzioso. Tre anni angosciosi, che hanno prodotto una frattura tra un ‘prima’ e un ‘dopo’, una spaccatura che non si può ancora descrivere o definire, se non altro per l’assenza della distanza storica dai fatti. Però, chiunque può avvertire una specie di nuova percezione, non certo positiva, che ha lasciato questo susseguirsi di eventi scatenati dall’irruzione del Covid-19 nelle vite di tutti… L’organizzazione ha perciò deciso di unire la sezione dedicata agli artisti maturi alla consueta presentazione dei lavori dei giovani. Questa unione simboleggia la necessità della relazione, del dialogo, dello scambio. Le generazioni, le aspirazioni, le identità, le varie origini geografiche ed etniche, le concezioni spirituali e ideali, gli orientamenti sessuali non solo possono, ma devono conoscersi e reciprocamente riconoscersi, anche attraverso l’impalpabile scrittura collettiva delle arti. Solo così sarà forse possibile superare il pericoloso giro di boa storico in cui ci troviamo.”   Riccardo Notte, dalla prefazione alla IX Edizione del Premio Emilio Notte